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Michele Merlo, forse poteva salvarsi: le indagini confermano la triste verità

La tragica scomparsa del giovane cantante ha lasciato tutti senza parole, ma i genitori chiedono giustizia soprattutto alla luce dei nuovi sviluppi delle indagini che svelano un’amara verità

di Roberta Mazzacane | 20 Novembre 2021
Foto: Ufficio Stampa

I genitori di Michele Merlo, ex concorrente di X Factor e Amici deceduto a soli 28 anni per una leucemia fulminante, non si danno pace e vogliono conoscere la verità sulla morte del figlio: il cantante, che in arte si faceva chiamare Mike Bird, è morto in ospedale a Bologna lo scorso 7 giugno, ma il fascicolo delle indagini sulla sua morte è stato spostato a Vicenza, dove l’artista era già stato visitato in passato, per arrivare ad un’obiettiva ricostruzione della vicenda. Secondo i consulenti della procura di Bologna, ci sarebbero state plurime criticità nel lavoro degli operatori sanitari che visitarono il ragazzo, prima di giungere all’ospedale Maggiore di Bologna, dove poi è deceduto.

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Proprio la famiglia di Michele, già il giorno dopo la tragedia aveva presentato un esposto perché, il giorno prima del ricovero d’urgenza, il figlio era stato in pronto soccorso perché stava male. Dopo essere stato visitato, però, era stato dimesso (nell’ospedale di Vergato, sull’Appennino bolognese) senza essere curato nel modo giusto. Ora gli inquirenti avallano con la loro tesi questi terribili sospetti e ammettono che forse Michele si poteva salvare, se fosse stato curato prima e nel modo giusto. Secondo l’autopsia i medici non avrebbero alcuna colpa riguardo al decesso di Michele, ma si sarebbe potuto “intervenire con esiti diversi in epoca precedente”, ad esempio con una diagnosi tempestiva.

Foto: Ufficio Stampa

 

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Secondo la ricostruzione dei genitori di Michele, nel caso della leucemia diagnosticata a Merlo, se il ragazzo avesse avuto una diagnosi precoce avrebbe potuto benissimo curarsi con un trattamento efficace e forse salvarsi. Infatti, già a fine maggio, il giovane si era rivolto a uno studio medico del suo paese natale, Rosà, ed anche all’Ospedale di Cittadella, con dolori forti ed ematomi sulle gambe che si erano progressivamente ingranditi. Ora, quindi, il fascicolo per omicidio colposo passa dalla Procura di Bologna a quella di Vicenza perché – come spiega il legale della famiglia, Marco Antonio Dal Ben – in Veneto altri operatori sanitari avrebbero dovuto riscontrare i sintomi della leucemia per primi.

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Michele Merlo morte motivo: un’amara svolta nel caso

Non cerco il colpevole a ogni costo, voglio una obiettiva ricostruzione della vicenda. Ben venga che l’indagine si sviluppi e che si individuino i responsabili” ha commentato il padre del cantante, Domenico Merlo, che ha aggiunto: “È andato al pronto soccorso di Vergato in piena autonomia. Lamentava dei sintomi che un medico accorto avrebbe colto. Aveva una forte emicrania da giorni, dolori al collo e placche in gola, un segnale tipico della leucemia. Se l’avessero visitato avrebbero visto che aveva degli ematomi. Non abbiamo un referto medico ma un braccialetto col codice a barre che io ho a casa. E un audio che mio figlio ha mandato alla morosa: ‘Sono incazzato, mi hanno detto che intaso il pronto soccorso per due placche in gola’. Invece lui era stanco. Michele aveva due braccia così. Faceva sport, non beveva, non ha mai usato droghe, gli piaceva la bella vita, mangiare bene, le cose belle, ha girato l’Italia in lungo e in largo”. Giunto a Bologna la sua situazione sanitaria era già compromessa. Ora si attende la decisione dei magistrati di Vicenza.

Michele Merlo Maria de Filippi

Foto: Instagram