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Quentin Tarantino premiato a Roma: “Mi piacerebbe da morire girare un film in Italia”

Il regista di “Pulp Fiction” ritira il premio alla carriera alla Festa del Cinema di Roma e parla della stima per gli italiani Sergio Leone ed Ennio Morricone

di Redazione Rumors.it | 20 Ottobre 2021
Quentin Tarantino Foto: Ufficio Stampa

Nel corso della serata di ieri, martedì 19 ottobre, è arrivato in Italia Quentin Tarantino, grande icona della regia Made in UsaAccompagnato dalla moglie Daniela Pick e da altre celebrities, ha calcato il Red Carpet dell’Auditorium parco della Musica, dove si svolge la Festa del Cinema di Roma, in occasione della presentazione dei film Crazy for Football, Pelìcula Sobre Parejas e LibertadIl regista è stato premiato da un emozionato Dario Argento con il Lifetime Achievement Award, il premio alla carriera e, a omaggiarlo, sono stati anche tre dei suoi attori iconici, che hanno mandato un video di congratulazioni per il riconoscimento: Samuel L. Jackson, John Travolta e Christoph Waltz.

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Tarantino non ha nascosto il proprio amore per l’Italia, dicendosi desideroso di girare un film nel Belpaese, magari a Cinecittà. “Mi piacerebbe da pazzi, e anche a mia moglie piacerebbe, devo solo trovare la storia giusta”, ha detto il regista. “Sarebbe una benedizione, specialmente girare a Cinecittà! Non sarebbe il mio prossimo film, infatti per ora è solo un’idea, ma questa “cosa” da girare in Italia potrebbe essere nello stile dello spaghetti western, con tutti i personaggi che parlano lingue diverse”. E sempre in riferimento all’Italia, Tarantino si dichiara innamorato del nostro cinema citando Sergio Leone (il suo film preferito da sempre è Il buono, il brutto e il cattivo) ed Ennio Morricone, con cui ha lavorato per la colonna sonora del film The Eithful Eight e che definisce il suo compositore preferito in assoluto.
Quentin Tarantino

Quentin Tarantino e Daniela Pick
Foto: Ufficio Stampa

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Ed esuberante come sempre, Quentin Tarantino racconta ai fai anche un episodio divertente della sua vita agli esordi cinematografici, rivelando di quando mentì sul suo primo curriculum da attore: “Scrissi che avevo recitato per Godard in Re Lear, un film terrificante, non puoi resistere più di cinque minuti e pensavo che tanto nessuno l’aveva visto. Poi uno di zombie di Romero, nella scena di una gang di motociclisti c’era uno mi somigliava. Non avevo ancora fatto nulla, da qualche parte dovevo cominciare“.
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Quentin Tarantino Roma: l’amore per l’Italia e per il cinema

Speranzoso come tutti che la pandemia sia quasi giunta al capolinea, Quentin Tarantino, diventato padre lo scorso anno, non ha dubbi sul fatto che il cinema in sala continuerà a vivere, al contrario del pensiero del suo collega David Cronenberg, per il quale il cinema è morto. Questo nonostante ammetta che oggi, per un cineasta, è diventato molto più difficile esprimersi: “Nel tempo ho capito che non bisogna prendersela troppo, se un film diventa argomento di conversazione si vede che lascia il segno, e okay. Ho imparato ad accettare chi mi insulta“.

Quentin Tarantino

Quentin Tarantino
Foto: Ufficio Stampa