Prima ancora della sua uscita, La scuola cattolica era già sulla bocca di tutti. Oggi più che mai dato che si parla di censura. La visione della pellicola è stata vietata ai minori di diciotto anni. Questa scelta ha scatenato l’indignazione generale, ad esempio l’attrice Elena Sofia Ricci scrive in una storia su Instagram “Ma non era stata abolita la censura?”
LEGGI ANCHE > “Quarto Grado”, nel nuovo appuntamento tutte le novità sulla morte della 68enne Graziella Bartolotta
Ebbene nonostante tutto questo le cose non sono cambiate e anche gli attori protagonisti hanno detto la loro. Benedetta Porcaroli, che interpreta Donatella Colasanti, sopravvissuta per essersi finta morta, ha scritto nella didascalia che correda un post che la ritrae sul set “Inutile esprimere il mio rammarico e il mio dolore, in quanto donna e in quanto essere umano, di questa censura che trovo semplicemente assurda e oltraggiosa. Stiamo facendo enormi passi indietro.” Continua ancora “Donatè, che dire? Sapessi quanto mi dispiace.”
Foto: Ufficio Stampa
LEGGI ANCHE > Sergio Castellitto, “Il Materiale Emotivo”: una storia di rara intimità
Censura: La scuola cattolica vietata ai minori di 18 anni
Ha riscaldato gli animi anche il fatto che il film sia stato realizzato con la collaborazione del Ministero della Cultura, il cui titolare Franceschini lo scorso aprile ha annunciato il massimo impegno a rimuovere ogni tipo di censura con la nuova legge sulla revisione cinematografica. Sempre il dicastero interviene sulle accuse affermando che il film è uscito in sala in versione integrale, quindi senza alcun tipo di tagli, ma il divieto è stato imposto in quanto previsto dalla nuova normativa a tutela dei minori.
LEGGI ANCHE > Illuminate su Rai 3: nel primo appuntamento Stefania Rocca racconta Susanna Agnelli
Il film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, già all’epoca aveva diviso gli spettatori, ma a nostro parere la storia che viene raccontata, una storia di violenza, merita di essere conosciuta e compresa, non solo per l’importanza del fatto storico in sé ma proprio per rieducare tutti al rispetto della vita altrui.
Foto: Ufficio Stampa
