Da Grande, il programma in onda su Rai 1 condotto dal grandissimo Alessandro Cattelan è stato oggetto di critiche sin dall’esordio, e a tal proposito lo showman ha rilasciato un’intervista a La Repubblica. Con grande trasparenza, oggettività e determinazione ha affermato: “Sono stato me stesso -…- Snaturandomi, avrei tradito l’impegno”.
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Ebbene sì, gli accordi con la Rai erano chiari: volevano una conduzione nuova, fresca e hanno voluto Cattelan a tutti i costi proprio per la sua personalità frizzante, il modo di parlare ironico e informale, lontano dalla conduzione tecnica e classica della vecchia scuola. Lo si denota anche dal modo in cui ha ironizzato sui bassi ascolti nella prima puntata, facendosi prendere a pallonate e ancora, sul discorso a fine della seconda puntata in cui ha amichevolmente raccontato un episodio che riguarda sua figlia Olivia. Un suo compagno di classe le fa le pernacchie quando balla per prenderla in giro e il padre le ha suggerito: “Non ti devi far sconfiggere dalle pernacchie! Fanno tanto rumore, ma sono aria, non ti fanno niente”.
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Il cosiddetto flop quindi non è una sconfitta ma un tentativo di fare qualcosa di nuovo “alla Cattelan“, che aggiunge: “I numeri hanno un valore relativo, la Rai mi ha chiesto di essere me stesso e io ho portato me stesso. La Rai non è in crisi di ascolti, non cercava chi la risollevasse. Ha voluto rischiare di organizzare uno show con quello che so fare”. Alessandro con occhio critico ha ammesso di aver fatto alcuni errori nella prima puntata che avrebbe potuto evitare ma che era molto fiero della seconda, di averla condotta esattamente come se la era immaginata. Ha anche aggiunto di aver ricevuto diversi complimenti da colleghi che, senza fare nomi, gli hanno suggerito di continuare su questa strada in quanto bisogna solo pazientare ma la direzione intrapresa è quella giusta.
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Alessandro Cattelan intervista: un guerriero proiettato verso il futuro!
Alla domanda posta da La Repubblica: “Cosa direbbe a chi si aspettava la Rivoluzione?”, Alessandro Cattelan risponde con estrema sincerità che non basta un solo gesto o un solo uomo per fare una Rivoluzione e nemmeno 10 puntate per attuare un cambiamento solido, ma aggiunge “non so se ho iniziato, forse ho messo un mattone”. Ha anche preannunciato che presto lo vedremo alle prese di un nuovo esperimento, questa volta un “linguaggio misto” con il docu-show firmato Netflix. Impossibile da demoralizzare, Cattelan è volenteroso e coraggioso, un vero guerriero proiettato verso il futuro!