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Bebe Vio: storia di una campionessa eclettica

Una vita di forza, impegno e vivacità: è quella di Bebe Vio, che alle paralimpiadi di Tokyo 2020 sta facendo brillare la nostra nazione

di Priscilla Lucifora | 28 Agosto 2021
Foto: Ufficio Stampa

Di pochissimi minuti fa la notizia che Bebe Vio, atleta paralimpica del fioretto, ha conquistato la sua seconda medaglia d’oro consecutiva. La portabandiera azzurra, simbolo incontrastato degli atleti paralimpici italiani e volto amico, anche grazie ai suoi trascorsi televisivi e nel mondo dello spettacolo, ha sconfitto la cinese Jingjing Zhou a Tokyo 2020, ripetendo il successo di Rio 2016.

Classe 1997, il suo vero nome è Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio. La sua passione per il fioretto ha radici profonde: la ragazza inizia a praticarla ad appena 5 anni. Nel 2008 viene colpita da una meningite fulminante che rende necessarie delle amputazioni, ma decide di proseguire per la sua strada con più forza di prima, e si impegna in prima persona per la conoscenza diffusa degli sport paralimpici e per aiutare gli sportivi e i giovani nella sua stessa situazione.

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Bebe Vio Academy

Foto: Augusto Bizzi

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Il suo impegno, il suo carattere vivace e la sua forza di volontà l’hanno resa famosa anche nel mondo dell’intrattenimento. Ha scritto due libri sulla sua storia, ne ha parlato in lungo e in largo e nel 2017 ha condotto una trasmissione su Rai 1 intitolata La vita è una figata in cui ospitava personaggi famosi o comuni con una vita da raccontare a casa sua.

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Poco più di un mese fa Vanity Fair le ha dedicato la copertina del numero dedicato ai giochi olimpici. Nella foto la vediamo insieme a un’altra grande dello sport italiano, Federica Pellegrini. La sua carriera è appena iniziata, il suo palmares è impressionante: siamo sicuri che Bebe Vio ci darà ancora moltissime soddisfazioni, dentro e fuori dalla pedana.

Ufficio Stampa