Mentre il mondo attende la quarta stagione, Stranger Things ha compiuto 5 anni di vita. Un telefilm giovane ma che si è già guadagnato un posticino nell’olimpo delle migliori serie degli ultimi anni, grazie alla commistione di paranormale, nostalgia, pop e fantasy. Un altro punto forte? La scelta di affidare tutta la storia ad attori bambini, i veri protagonisti, che hanno incarnato magistralmente i ruoli a loro assegnati, arrivando ad aggiudicarsi premi prestigiosi e a essere ambiti da tutta Hollywood.
Tantissimo è cambiato in questi cinque anni, per tutti ma soprattutto per loro. Millie Bobby Brown, ad esempio, la star del cast, è passata dall’essere uno scricciolo dai capelli rasati e dallo sguardo irriverente ad essere una piccola donna in carriera. É stato Stephen King in persona, mentore della serie, a proporre la giovane attrice per la parte. E se l’ha detto lui…
Foto: Netflix
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Il più amato dai fan della serie è sicuramente Gaten Matarazzo, l’attore che interpreta Dustin Henderson. Lo sguardo divertito, gli occhi allungati e la potenza comunicativa sono entrati nel cuore della serie, e Gaten si è preso i frutti della notorietà ricoprendo via via sempre più ruoli nel mondo televisivo e cinematografico. Per fortuna ancora oggi gli è rimasto quel viso dolce che tanto ci ha fatto innamorare durante Stranger Things! Il cambio radicale l’ha subito però Caleb McLaughlin, l’interprete di Lucas, che negli anni è diventato un ragazzo affascinante, un vero e proprio animale da red carpet. Classe 2001, è il più adulto del gruppo.
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Stranger Things compie 5 anni: ecco come sono cambiati gli attori
Insomma la serie cult di Netflix è riuscita ad arrivare al cuore dei fan che già da anni ne attendono il proseguimento, rallentato dalla pandemia, e il merito è anche dei suoi attori. Un successo planetario che porta il nome di Stephen King e le fattezze dei personaggi di Steven Spielberg, che ha rivoluzionato le pubblicità, il mondo del marketing e… le playlist! Quante le canzoni riscoperte dalla serie che, ambientata negli anni ’80, ha fatto rivivere momenti magici e scoprire note nuove a chi quegli anni non li ha mai vissuti: “It’s a never ending story”, “è una storia infinita” quella di Stranger Things.
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