Il caso Britney Spears è lontanissimo dalla sua conclusione. Esploso dal basso, la questione venne presentata tempo fa sui social, e poi entrato nel mainstream grazie ai documentari dedicati alla sua situazione, è adesso nella sua fase forse più calda e dibattuta, soprattutto dopo le dichiarazioni in tribunale della pop star stessa, che hanno sconvolto l’opinione pubblica, che faceva fatica ad immaginare il livello a cui è arrivato il controllo esercitato dal padre sulla donna.
Adesso, a far discutere e a gettare ulteriori ombre sulla figura del padre di Britney Spears sono le recentissime dichiarazioni di Jodi Montgomery, tutore legale della grandissima pop star, che nel 2007 aveva avuto, come culmine di un matrimonio finito male e di un’attenzione da parte dei media che si era fatta sempre più invasiva e disturbante, un crollo psicofisico in mondovisione.
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Secondo Montgomery, infatti, le dichiarazioni di Jamie Spears, che cercava di screditarlo descrivendolo come un tiranno che impediva all’uomo di comunicare con la figlia e lo teneva malignamente fuori da ogni decisione riguardo la sua vita personale, artistica ed economica, sono false. Talmente false che a intervenire è stata l’avvocatessa di Jodi, Lauriann Wright.
In un documento ufficiale depositato all’attenzione della corte di Los Angeles, infatti, l’avvocatessa condanna duramente Jamie Spears per aver cercato di spostare su Montgomery colpe che in realtà sono le sue. “É ironico che il signor Spears adesso voglia che la sua custodia rifletta i desideri di Britney Spears, visto che non è un segreto che lei voglia il padre fuori della sua vita ormai da anni”.
Attraverso questo documento, inoltre, Montgomery ha insinuato che Jamie abbia utilizzato addirittura più di 2 milioni presi direttamente dal patrimonio della figlia in un tentativo disperato di difendersi e di rimanere in controllo delle proprietà della cantante.
P.L.
