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Pif, una carriera sfolgorante: da “Testimone” a… ospite d’onore

Guest star a Marefestival Premio Troisi, abbiamo parlato con il poliedrico artista che si divide tra cinema, televisione e scrittura

di giuseppe | 2 Luglio 2021
Foto: Adolfo Frediani

Marefestival compie 10 anni e l’evento dedicato a Massimo Troisi, che si svolge nella splendida cornice di Malfa nell’isola di Salina dal 1 al 4 luglio, ospiterà per questo importante anniversario uno degli artisti più versatili della scena italiana, capace di passare dall’ironia al serio e meritevole impegno civile: regista, personaggio televisivo e scrittore, Pif (al secolo Pierfrancesco Diliberto) coglierà al volo l’occasione per parlare della sua fortunata carriera.

Un successo le cui fondamenta risalgono ai tempi in cui era giovane allievo di Marco Tullio Giordana e Franco Zeffirelli fino ad arrivare a premi importanti come i David di Donatello, il Nastro d’Argento, David Giovani e l’European Film Awards per La mafia uccide solo d’estate, di cui è anche interprete e autore del soggetto. Il pubblico televisivo lo conosce per programmi di successo come Le Iene, Il Testimone, Caro Marziano. Di recente è uscito il suo secondo libro: Io posso: Due donne sole contro la mafia.

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Pif contro Briatore

Il regista è già stato a Salina, ma molto tempo fa, e questa è l’occasione giusta per tornare, onorato di questo riconoscimento, come lui stesso ci conferma: “Sarà assolutamente un onore essere gratificato con un premio così impegnativo. Massimo Troisi è un punto di riferimento, mi piace l’idea di seguire il suo modello perché mi piace il fatto che fosse in qualche modo un personaggio di nicchia: insomma era uno che parlava in napoletano stretto, si mangiava le parole, però nonostante questo era così talentoso che riusciva a parlare a tutta Italia”.

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E anche se non ha mai incontrato il comico napoletano, Pif ha avuto il privilegio di frequentare a inizio carriera due grandi nomi del cinema: Franco Zeffirelli e Marco Tullio Giordana, registi molti diversi tra di loro per stile, per estrazione sociale e culturale. In particolare, Zeffirelli si è sempre lamentato di una scarsa considerazione da parte della critica italiana per motivi politici; su questo punto Pif si lascia andare ai ricordi: “Mah, probabilmente è vero. Mi trovai lì per una serie di occasioni e pur non trattandosi del mio genere di film mi è servito. Il cinema che faccio io è completamente diverso, però avevo colto l’occasione al volo. Diciamo che Zeffirelli non era uno facile da gestire e il fatto che fosse così palesemente di destra non credo abbia aiutato”.

E poi ancora, sempre su Zeffirelli: “Può piacere o non piacere, però credo che veramente sia un regista che ha fatto la storia del cinema. Comunque la risposta è si, probabilmente ha pagato per questi suoi ideali politici. Uno dei momenti più belli che ho vissuto è stato probabilmente quando capitava di stare a cena da lui e finita la cena, con un bicchiere di vino cominciava a parlare di Visconti, di Pasolini, di Anna Magnani. È stato testimone e protagonista di un mondo straordinario e tutt’ora proprio questi nomi sono i nostri punti di riferimento”.

Da quel momento la sua carriera è volata e volgendosi indietro non c’è nulla che non rifarebbe, o quasi: “A volte, durante le promozioni, ho fatto cose che non rifarei, forse in alcuni posti non ci sarei andato. Diciamo che certe volte cerchi di essere all’altezza della situazione e non sempre ci riesci. Però no, in generale mi ritengo fortunato: fino ad ora ho sempre fatto solo cose che mi piacevano fare e non che ero costretto a fare”. Eppure, Pif sembra essere più a suo agio dietro alla telecamera: “Continuo a provare disagio quando sto in uno studio televisivo, però è lavoro anche quello, non potrei pensare di fare un film e starmene a casa, pretendendo che la gente sappia tutto e vada a vederlo”.

Pif

Foto: Adolfo Frediani

Pif nuovo libro: la storia delle sorelle Pilliu

Non solo cinema e televisione per Pif, che a Marefestival presenterà il suo secondo libro Io posso-due donne sole contro la Mafia, un libro molto forte scritto con Marco Lillo, firma importante de Il Fatto Quotidiano, una storia paradossale, come lui stesso ci descrive: “Racconta la vicenda delle due sorelle Pilliu, che 30 anni fa si sono opposte alle richieste di un costruttore legato alla Mafia di comprare i loro appartamenti per abbatterli e costruire un palazzo di nove piani. Nonostante le due sorelle avessero detto di no e nonostante le varie denunce fatte, il costruttore si è comunque spacciato come proprietario delle case e le ha abbattute parzialmente per portare a termine il progetto. Prima che lo Stato desse ragione alle sorelle sono passati 30 anni. Non solo, ha anche condannato il costruttore a pagare una somma che però non arriverà mai, poiché il suo patrimonio gli è stato sequestrato. In più, alle sorelle Pilliu è di recente arrivata una cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate che pretende il 3% per cento di quella somma, che nei fatti non riceveranno mai”.

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Una storia grottesca che ha fatto irritare l’artista fino alla decisione di utilizzare il ricavato delle vendite del libro per pagare questa cartella esattoriale. Come detto all’inizio, Pif si muove agevolmente tra l’ironia e l’impegno sociale, e lo dimostra questa storia che si inserisce nel solco del suo lavoro contro le mafie, dimostrando una notevole coscienza civile: “Ognuno deve fare qualcosa, perché in passato il compito era moralmente affidato ai magistrati; ora non è più così, ma credo che la consapevolezza della nostra responsabilità sia ancora troppo bassa”.

Non si ferma quindi l’impegno di sensibilizzazione di Pif, che è anche tornato in tv con una nuova stagione de Il Testimone. La prima puntata, dedicata al caso Giulio Regeni, è andata in onda il 1 luglio su Sky Documentaries e, oltre al racconto dei fatti, ha saputo restituire un ritratto personale del ricercatore friulano. Non solo attraverso le parole dei suoi genitori ma anche con le testimonianze di chi può contribuire a formare un quadro completo di ciò che accadde a Giulio. Ancora una volta un gran lavoro di ricerca, ricostruzione e divulgazione… in pieno stile Pif.