Da quando è scoppiato il caso MeToo, il movimento che vuole sradicare i molestatori e aggressori dall’industria del cinema e dell’intrattenimento, di Hollywood e del mondo, a cadenza quasi mensile un personaggio illustre di cinema, televisione o musica viene accusato. Nel mirino ormai da tempo anche Marilyn Manson, che è di nuovo nei guai, non per violenza sessuale, stavolta, ma per aggressione.
Il controverso cantante rock ha deciso di costituirsi e di consegnarsi alle autorità californiane dopo l’ennesima accusa, questa volta proveniente da una videomaker a un concerto nel New Hampshire. L’episodio risale al 2019. Dopo essersi costituito l’uomo, che ha 52 anni e il cui vero nome è Brian Warner, subirà un processo nel New Hampshire che dovrebbe iniziare più avanti, quest’estate.
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Foto: Gianni Fiorito
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Le accuse sono di aggressione per aver sputato ripetutamente nella videocamera della professionista durante la sua performance al Bank od New Hampshire Pavilion il 18 agosto 2019. Se venisse condannato, Manson andrebbe incontro a una multa di 2000 dollari e quasi un anno di prigione.
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Questa notizia arriva dopo che più di dodici donne lo hanno accusato di abusi. Tra queste anche le attrici Evan Rachel Wood ed Esmé Bianco. L’etichetta discografica e il manager del rocker hanno entrambi deciso di abbandonarlo dopo che questi suoi comportamenti sono venuti a galla.
P.L.
