In occasione dei festeggiamenti per la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, è uscito “Inferno“, l’album rock electro sinfonica di Francesco Maria Gallo, ispirata alla celebre cantica della Divina Commedia. Un’opera che proprio come quella del poeta vuole essere totale, infatti si articola in 11 brani. Infatti la ghost track, “Desolazione”, assume le sembianze di un “Padre Nostro” profano che ci riporta immediatamente all’Inferno contemporaneo, il quale diventa il file rouge dell’intera opera.
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Un progetto quello di Francesco Maria – cantautore e autore televisivo riconosciuto – che risale ai tempi in cui quest’ultimo frequentava il DAMS di Bologna, la città che è stata per l’artista “un laboratorio a cielo aperto di arte”. Lo stesso luogo in cui ha avuto la grande fortuna di avere come professore Umberto Eco. “Mi ricordo che durante una lezione fece una disquisizione su Dante e sul valore poetico e musicale. Il professore mi invitò caldamente a rileggere tutta l’opera di Dante con gli occhi di un ragazzo più maturo” racconta Francesco.
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Francesco Maria Gallo: “La musica è sempre stata parte di me”
“Mi fermai al primo libro – l’Inferno – perché rimasi talmente colpito che la mia immaginazione iniziò a galoppare in maniera vorticosa. Poi come tante cose le prendi, poi le lasci; e solo sei anni fa ho ripreso in mano gli appunti dell’università, sia musicali che di testo, e mi sono re-immerso nella scrittura.” Un lavoro estremamente complesso di scrittura sia lirica che musicale, dovuto alla complessità dell’opera a cui l’artista si voleva ispirare.
“Rileggendo poi la storia di alcuni personaggi ho capito che quella era, in fondo, la versione di Dante Alighieri. In realtà, la storia di alcuni personaggi era filtrata dalla posizione sociale e politica del poeta. Quindi sono uscito dalla Divina Commedia per entrare in quella di personaggi”. Quegli stessi personaggi, come il Conte Ugolino e Pier Delle Vigne, che inconsapevolmente hanno un riflesso reale in alcune figure che dominano la nostra contemporenità. Nell’album di Francesco, il passato viene utilizzato come lente critica per leggere le complessità e le contraddizioni del presente.
Sara Radegonda
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