“Mi fanno veramente paura”
Il comico romano Enrico Brignano aveva già parlato di chi nega l’efficacia del vaccino in uno dei suoi spettacoli a dicembre: “Chiudevo con l’arrivo del vaccino. L’unica buona notizia. […] Presto saremo fuori dal tunnel, certo ci sono i no vax… ecco questi mi fanno veramente paura, dipendesse da me non li farei più lavorare”. Il comico e attore, che è andato in onda questa settimana con lo show ‘Un’ora sola ti vorrei’, è tornato sull’argomento No-Vax anche in una recente intervista a La Stampa.
“Leggo di paramedici che hanno contagiato malati, ma scherziamo? Chi lavora nel servizio sanitario e non crede alla medicina deve cambiare mestiere” ha dichiarato Brignano. Il comico ha debuttato il 6 aprile con la nuova stagione del suo programma, in onda su rai2. Un’ora sola ti vorrei è un one man show in cui Brignano tiene il palco per un’ora, raccontando se stesso e le contraddizioni del presente, con la sua celebre ironia. Il programma vede anche la presenza della compagna di Brignano, Flora Canto, da qualche mese in attesa del loro secondo figlio.
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Brignano ha subito molto l’effetto del Covid e dell’isolamento forzato, soprattutto per le conseguenze che ha avuto sul suo lavoro, al quotidiano.net ha detto infatti: “È stato tremendo. Da trentacinque anni tutte le sere ero in scena. E nei palazzetti venivano diecimila persone a sera. Ora, da un anno non faccio più il mio mestiere. Se non avessi avuto la famiglia, avrei commesso follie. Sarei andato sul balcone dal Papa, a raccontargli delle storie nell’orecchio!”.
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Enrico Brignano no vax: il comico attacca chi decide di non vaccinarsi
Il comico ha laciato un’appello al governo per tutelare i lavoratori dello spettacolo: “A chi gestisce questa emergenza direi di non perderci di vista. A chi è stato perso di vista chiedo di non mollare. Il teatro è necessario, necessario per la salute mentale di tutti: abbiamo visto anche in questa pandemia quanto sia fondamentale ascoltare storie e raccontare storie. Chi governa deve ricordarsene, mettere in grado la gente di teatro di attraversare questo lungo passaggio, questo ponte di legno sull’abisso, e arrivare all’altra sponda”.
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