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Celentano su Corona: “Un giudice non può essere schiavo delle proprie antipatie”

“Un accanimento nei confronti di una persona disperata”, scrive il cantante Si torna a parlare del caso Corona, caso che ha spaccato l’opinione pubblica in due parti opposte. Chi vota per la sua libertà a chi invece no. A schierarsi dalla parte dell’ex re dei paparazzi è Adriano Celentano. Dopo le prime due lettere di […]

di Redazione di Rumors.it | 31 Marzo 2021
Foto: Instagram

“Un accanimento nei confronti di una persona disperata”, scrive il cantante

Si torna a parlare del caso Corona, caso che ha spaccato l’opinione pubblica in due parti opposte. Chi vota per la sua libertà a chi invece no. A schierarsi dalla parte dell’ex re dei paparazzi è Adriano Celentano. Dopo le prime due lettere di solidarietà pubblicate sui social nei giorni scorsi, Adriano prende nuovamente le difese di Fabrizio Corona, ma questa volta si rivolge direttamente ai giudici, con una lettera cruda e senza giri di parole.

“Cari giudici di Corona” così inizia questa terza lettera, “Con un tipo un tantino esuberante come Fabrizio, forse anche io nei vostri panni avrei perso la pazienza. Ma poi non avrei dimenticato che sono un giudice. E un giudice non può essere schiavo delle proprie antipatie personali”. L’artista prosegue invitando dunque a tener conto dello stato d’animo del condannato, “specie se questi riguardano aspetti gravi della sua salute”.

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Fabrizio Corona età: 47 anni, 6 di Galera 1 di comunità.

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“Un comportamento il vostro, che nel sentire comune degli italiani, risulta come un vero e proprio accanimento su una persona alquanto DISPERATA e tremendamente indebolita per le sue condizioni instabili. Senza poi dimenticare che l’accanito, ridendo e scherzando, ha già scontato 8 anni di carcere”. Un destino ingiusto quello di Fabrizio. La lettera poi continua parlando di una giustizia non coerente e non uguale per tutti. “Capite che tutto ciò, stride VIOLENTEMENTE con una giustizia dove purtroppo non si contano i casi in cui al posto di un sano ergastolo, si lasciano liberi individui che fanno a pezzi  le persone”.

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Celentano su Corona: “Cari giudici di Corona…”

“Cari giudici, per come la vedo io, un giudice non lo si può chiamare giudice, se prima di essere un giudice non è un uomo infinitamente buono”. Il post termina con la stessa frase delle altre due lettere. “Ma io ho un’idea…”, firmato l’inesistente.

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