Max Gazzè e i concerti sold out. La tappa al Teatro Romano di Benevento
Lavorare in posti così belli è un’emozione stupenda, soprattutto dopo il Covid
La serata finale del festival Bct è stata affidata a Max Gazzè. Il cantautore romano ha portato la sua musica di qualità in uno dei posti più suggestivi della città di Benevento, il Teatro Romano, tappa sold out del suo “Scendo in palco tour” (in base ai limiti di capienza che prevedono le prescrizioni per le misure di salvaguardia per il Covid 19). Molto emozionato anche per le luci e la presenza dell’orchestra filarmonica di Benevento, che ha riempito il palcoscenico nella seconda parte dello spettacolo, Max ha raccontato quanto per lui sia stata importante la ripartenza: “Cosa sono queste serate? Per me un nutrimento dell’anima con uno scambio di linfa vitale dagli spalti al palco. Ed è stato un po’ come tornare a vivere perché io mi occupo di musica e voglio occuparmi di musica, al di là di tutto. È stato semplice? No. È stato strano? All’inizio, ma anche emozionante e bellissimo”.
Così Gazzè ha sottolineato l’importanza di far ripartire gli eventi dal vivo: “Ritrovarci di nuovo a contatto, di nuovo aggregati (ma non assembrati), poter dire di nuovo “Prego, maestro!”. Avessi avuto il dono dell’ubiquità mi sarei dislocato per gioire insieme al pubblico. In questa continua lotta tra il bene contro il male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, io non so che cosa è il bene e cosa il giusto. Ma adesso so di certo che la musica può andare avanti. Per qualche ora ci siamo tolti questo fottuto “bavaglio” e siamo tornati a respirare, a cantare, a farci sentire, dando voce anche a chi finora non era stato ascoltato. A scenografie complesse abbiamo preferito senza dubbi un organico al completo. Siamo stati eretici e sovversivi sì, ma è un ripartire da uno, piuttosto che un rimanere a zero. Grazie a chi è salito sul palco con me e ha avuto il coraggio di parlare. Grazie a chi c’era e ha creduto che una “vecchia normalità” è ancora possibile. Grazie a chi ha lavorato perché tutto questo fosse possibile”.
photos: Roberta Mazzacane
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Il cantautore ha intervallato pezzi famosi con brani mai suonati in tour, tra cui Gli anni senza un Dio, del 1996, suonata dal vivo per la prima volta in questo tour. Non sono mancati anche alcuni brani scritti e cantati con Niccolò Fabi e Daniele Silvestri, suoi amici e compagni di concerti da molti anni, come “Vento d’estate”, eseguita nella prima parte del concerto in cui ha suonato accompagnato solo dal suo storico gruppo, formato da Clemente Ferrari al piano, Cristiano Micalizzi alla batteria e alle percussioni, Max Dedo al trombone e al flicorno e Davide Aru alle chitarre. “Quando uno sceglie nella vita di fare musica poi un giorno immagina chissà se andrò a suonare in posti così belli… e questo è un posto così bello” ha esordito Max. Già poco prima di esibirsi lo stesso Gazzè aveva pubblicato un post sui social in cui anticipava che bella energia ci sarebbe stata al concerto.
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Il cantautore e arrangiatore romano ha suddiviso la serata in due parti, infatti dopo la prima ora c’è stata il cambio palco, quando ha preso posto on stage l’Orchestra Filarmonica di Benevento, diretta dal maestro Attura, con circa 50 elementi, che hanno arricchito brani come “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, “Ti sembra normale” e ancora “La vita com’è”, “Sotto casa” e una spettacolare chiusura con “Una musica può fare”. Come promettevano già i video e i post trapelati durante le prove di Max Gazzè a Benevento, la serata è stata frizzante e poetica allo stesso tempo.
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La chiusura del Bct 2020 non poteva finire meglio che con il concerto di Max Gazzè nel suggestivo Teatro Romano di Benevento con alcuni brani dell’album Maximilian e altre canzoni più vecchie e note al grande pubblico, come “Mentre dormi”, “Cara Valentina” e “La Favola di Adamo ed Eva”.
Roberta Mazzacane