“Corona”: ecco il primo film sul Coronavirus ambientato in ascensore
Arriva Corona, il primo film sul Coronavirus diretto dal regista iraniano Mostafa Keshvari
Mentre le sale cinematografiche sono chiuse è pronto il primo film sul Coronavirus. Il titolo? Corona, ovviamente! Il lungometraggio del regista iraniano Mostafa Keshvari, è stato girato completamente in ascensore. Ebbene sì, proprio uno dei luoghi più a rischio in questo periodo di crisi pandemica. Si tratta di un thriller psicologico che analizza il tema del pregiudizio e della paura.
Il film narra la storia di una ragazza cinese, interpretata da Traei Tsai, potenzialmente positiva al virus che rimane intrappolata in un ascensore con altre sette persone. “La pellicola parla di paura, è uno studio sulla società, le persone e le scelte morali” ha dichiarato il regista in un’intervista al New York Times.
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L’idea era venuta al regista proprio mentre era in ascensore e leggeva un articolo sul coronavirus, quando il covid-19 era soprannominato virus cinese e non aveva ancora sconvolto tutto il mondo. Il film low badget, infatti, è stato girato a febbraio con una troupe di sole 25 persone. “Pensavamo sarebbe passata in fretta. Nessuno avrebbe potuto immaginare tutto questo” ha dichiarato Keshvari semore al NYT.
Oltre alla ragazza cinese, gli altri personaggi chiusi nell’ascensore sono un addetto alle riparazioni, una millennial, un suprematista bianco in sedia a rotelle, il proprietario del palazzo, una donna incinta e un inquilino indebitato. Tipologie di persone diverse che interagiscono tra di loro.
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La ragazza cinese è vista come una minaccia. E così, come in ogni storia che si rispetti, la vicenda raccontata diventa specchio di un malessere della società. Il regista ha commentato: “Il virus non discrimina nessuno, tutti possono essere infettati, non dunque perché noi esseri umani dovremmo discriminare altri esseri umani”.