Striscia La Notizia, Brumotti aggredito a Palermo: sassi e spari
L’inviato minacciato di morte nel quartiere Zen
Domenica pomeriggio a Palermo, Vittorio Brumotti e la sua troupe sono stati pesantemente aggrediti durante un’inchiesta sulla droga. L’inviato di Striscia la Notizia si trovava nel quartiere Zen, in via Costante Girardengo, intenzionato a documentare come viene gestito lo spaccio di stupefacenti, quando, non appena sceso dall’auto blindata, è stato assalito da un gruppo di abitanti del quartiere.
Nei giorni scorsi il giornalista e i suoi collaboratori hanno ripreso diversi spacciatori nelle strade del quartiere popolare alla periferia di Palermo. Per domenica l’idea era quella di raccogliere delle interviste, ma così non è stato. La troupe è stata prima insultata e minacciata di morte e in seguito sono stati lanciati dei sassi.
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Foto: Ufficio stampa
Per Brumotti anche un colpo di arma da fuoco
Ma questa non è stata la prima aggressione che ha visto come protagonisti Brumotti e la sua troupe. A gennaio, sono stati infatti minacciati di morte da un gruppo di 7/8 persone incappucciate mentre si trovavano al Parco Verde di Caivano (fortunatamente erano ancora in auto) per documentare lo spaccio di droga che da qualche mese aveva in parte abbandonato l’area di Scampia per trasferirsi in questa cittadina a nord di Napoli.
Ieri hanno fatto giusto in tempo a ripararsi in auto, quando, all’improvviso, il tetto della macchina blindata è stato sfondato da un pesante blocco di cemento, lanciato da un piano alto di una casa. Ma non solo: gli aggressori hanno anche sparato all’autovettura, perforando la portiera. Secondo le indagini della polizia l’arma da fuoco utilizzata potrebbe essere di calibro 12.
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Foto: Ufficio stampa
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Sul posto sono intervenuti immediatamente carabinieri e polizia grazie ai quali Brumotti e la sua troupe sono riusciti a mettersi in salvo senza riportare, fortunatamente, alcuna ferita. Il ciclista non si scoraggia e, pronto a riniziare la sua lotta, scrive su Instagram: “Un dolce saluto a tutti gli spacciatori! Venditori di morte! Avanti tutta nella nostra guerra”.
Martina Pennacchioli