Laura Pausini non ha paura di dire la verità: “Sono testarda come la nonna”
La popstar si racconta a Vanity Fair in attesa del singolo “Non è detto”
Laura Pausini si mostra così: sorridente, eccentrica e a volte eccessiva ma sempre spontanea e genuina. Mentre parla di sè, della sua evoluzione, della sua carriera sempre in salita, non può che guardarsi allo specchio e notare come sia cambiata da quel palco di Sanremo che quasi 25 anni fa la proclamò vincitrice. Laura si racconta a Vanity Fair in un’intervista a cuore aperto, come solo lei sa fare, in edicola da mercoledì 24 gennaio.
“Ogni tanto recupero un frammento tv di allora e, riguardandomi, mi sembra di vedere una rincoglionita. Non avevo 14 anni, ne avevo 20. Ero naïf, troppo naïf. Mi intervistò Mentana e mi disse: ‘Sei zuccherosa’. Non era un complimento, ma aveva ragione”, è così che si descrive, la cantante di Solarolo, mentre guarda il suo “prima” e vede le differenze, i piccoli difetti che caratterizzavano quella ragazzina all’epoca timida e impacciata.
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Laura Pausini, Vanity Fair
Foto: Ufficio Stampa
Laura Pausini oggi è un vulcano in eruzione, sempre in movimento, instancabile e tutto ciò deriva anche da quello spirito ribelle e vagamente folle che scorre nel sangue della sua famiglia: “Sono una brava ragazza, ma resto un po’ pazza. Siamo un po’ matti, noi Pausini, E quella vena di follia mi ha salvato la vita”. Questo carattere esuberante le ha dato la forza di fare sempre di testa sua, come adesso, quando ha deciso di lanciare il nuovo disco ‘Fatti sentire’ a marzo: “Mi dicevano: ‘Esci a Natale’. Ma mi sono imposta”.
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Laura poi parla del 2001, anno della svolta, del cambiamento più grande, quello in cui ha imparato a dire di no:”L’impatto con il successo era stato devastante. Per molti anni non ero riuscita a essere me stessa. Era tutto gigante e tutto eccessivo, ma io non avevo alcuna voce in capitolo… Mi sentivo una bambolina trascinata qui e là. La svolta accadde in America. Mi ero trasferita lì per qualche mese e venni trattata come quella che non volevo essere e men che mai diventare… Mandai a fare in culo un grande capo delle major Usa e scoprii una parte di me che non conoscevo. La parte della ribellione”.
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Pop star di fama mondiale, Laura Pausini ha il coraggio di parlare anche dalla parte più oscura del diventare star, quella del successo che ti schiaccia involontariamente e soprattutto quella del momento in cui devi reagire: “Permettere agli altri di non farmi crescere nel momento in cui era necessario farlo restava una mia precisa colpa, ma dire il primo no fu importantissimo. O reagivo e mi assumevo delle responsabilità, o cadevo per sempre. Scelsi di reagire e da allora sono diventata una decisionista. Prendo tutte le decisioni, quasi sempre in modo drastico”.
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Dovendo decidere da chi viene questo carattere forte e impetuoso Laura non ha dubbi: “Sono testarda come mia nonna. La madre di mio padre si chiamava Maria”. E’ sempre emozionata Laura quando parla di una delle figure più importanti della sua vita, ma si lascia andare anche a qualche risata: “Con i suoi baffi e il suo volto rugoso, con la sua voce roca, la sua forza straordinaria e il suo grande culone (l’unico della famiglia, che chissà perché, tra tutti i Pausini, ho avuto in sorte soltanto io) nonna Maria sognava di andare al Dancing Pamela, in balera”.
Sembra un po’ una descrizione autobiografica: una donna forte, sognatrice e allo stesso tempo ironica e divertente: “Stava male ma continuava a radunare animali nel cortile, ad imprecare verso il cielo, ad andare in minigonna sulla pista, e più d’uno pensava fosse immortale. Quando arrivò il momento mi chiese la playlist per il suo funerale: Tango delle Capinere e Parlami d’amore Mariù. ‘La voglio a tutto volume, Laura, che la sentano tutti’. Andò proprio così e Solarolo, con le sue 3500 persone, finì per considerarci come sempre ci aveva considerato: degli eccentrici”.
Federica Domenighini