Michael Douglas: ecco i dettagli delle presunte molestie
“Vidi che aveva inserito entrambe le mani nei suoi pantaloni”
Michael Douglas, 73 anni, è stato accusato di presunte molestie sessuali verso una sua collaboratrice. L’attore, che già sapeva l’imminente uscita di un articolo a riguardo, ha deciso di giocare d’anticipo rilasciando, qualche settimana fa, della dichiarazioni in cui nega fermamente qualsiasi molestia della quale sarebbe accusato.
Giovedì 18 gennaio Susan Braudy, ha rilasciato al The Hollywood Report, delle dichiarazioni scritte parlando in modo dettagliato delle presunte molestie ricevute dall’attore. Ha inoltre aggiunto che all’epoca avrebbe raccontato l’accaduto a tre amici tra cui Michael Wolff, il famoso autore del libro Inside the Trump White House.
Secondo il racconto, Susan avrebbe lavorato per Douglas negli anni ’80, quando fu assunta per lavorare nell’ufficio di Stonebridge Productions a New York, una compagnia di produzione dell’attore. La Braudy ha dichiarato che i suoi compiti fossero: “Leggere le sceneggiature, assumere e supervisionare gli sceneggiatori, e forse la cosa più importante, fare da babysitter a Michael nel suo appartamento”.
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La donna non ha usato mezzi termini per descrivere cosa l’attuale marito di Catherine Zeta Jones le avrebbe fatto: “Le molestie sessuali di Douglas includevano dialoghi costantemente a sfondo sessuale, commenti umilianti sul suo aspetto, discussioni grafiche riguardanti le sue amanti e altro ancora”.
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L’accusa più grave riguarderebbe il giorno in cui l’attore si sarebbe masturbato davanti a lei: “Michael ha slacciato i suoi pantaloni e ho capito che stesse accadendo qualcosa di sbagliato”. “L’ho sbirciato e ho visto che aveva inserito entrambe le mani nei suoi pantaloni slacciati. Mi resi conto con orrore che stava massaggiando le sue parti intime. In pochi secondi la sua voce si incrinò e mi sembrò che avesse avuto un orgasmo”, ha scritto a proposito del presunto incidente del 1989.
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Foto: Michael Sherer / PRPhotos.com
La donna abbandonò l’appartamento immediatamente: “Non ho detto niente. Ero sorpresa di non essere caduta a pezzi anche se ero umiliata. Mi resi conto che pensava di poter fare tutto ciò che voleva con me solo perché era molto più potente. Michael corse a piedi nudi verso di me fino all’ascensore, chiudendosi la cerniera e allacciandosi la cintura. Mi disse: ‘Ehi, grazie, sei brava. Mi hai aiutato, grazie, grazie ‘”.
Susan Braudy concluse parlando di come il loro rapporto da lì si deteriorò. Secondo la versione della donna, Douglas le chiese di firmare un accordo di riservatezza ma lei si rifiutò. Sei mesi dopo venne licenziata. Susan avrebbe voluto parlare prima ma ci sono voluti tempo ed anni per trovare il coraggio di raccontare l’accaduto.