Per Diele arresti domiciliari: “E’ stato un incidente non sono un assassino”
L’attore Domenico Diele agli arresti chiede perdono: “Sono colpevole”
Nuovi aggiornamenti sulle sorti dell’attore 31enne Domenico Diele che è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato per aver investito e ucciso una donna, Ilaria Dilillo di 48 anni, mentre guidava, con la patente sospesa. L’incidente è avvenuto in provincia di Salerno verso le 2 della notte tra giovedì e venerdì, in zona Montecrovino Pugliano. La vittima era a bordo di un motorino mentre Diele guidava l’auto e viaggiava verso Roma.
Diele non avrebbe potuto guidare visto che da dicembre 2016 la patente gli era stata ritirata a causa dell’uso di droga. I problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti per Diele risalgono addirittura al 2009 quando per la prima volta gli venne sospeso il documento di guida.
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Il gip del Tribunale di Salerno a conclusione dell’udienza di convalida dell’arresto ha disposto per l’attore di 1992 e 1993 e di In Treatment gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Domenico Diele non ha cercato scuse per l’accaduto: “Sono colpevole e urlerò la mia colpevolezza con tutte le forze. Non ho scuse, ho sbagliato e devo pagare. Devo pagare quello che decideranno i giudici e se servisse a qualcosa pagherei di tasca mia anche qualunque cosa alla famiglia”.
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L’attore in un colloquio con il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli pubblicato dal Corriere della Sera ha voluto precisare: “Non sono un criminale. In televisione si parla di me come un assassino drogato: non è così. Io non sono uno che prima si è drogato e poi si è messo a guidare come un pazzo finendo per provocare una tragedia. Sono dipendente da eroina, questo sì, ma la droga non c’entra con l’incidente. Mi sono distratto con il cellulare. Ho un telefonino che funziona male, c’è un tasto che non va, e io per cercare di fare una telefonata ho abbassato gli occhi. Non me ne sono nemmeno reso conto subito di quello che era successo”.
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Diele spiega la sua situazione personale: “Ho soltanto il lavoro, e se da questa vicenda uscirò con la carriera distrutta non avrò più nemmeno quello. È giusto che paghi per quello che ho fatto, ma non che mi si dipinga come un criminale. Quella storia della coca, per esempio, è vecchia di un anno, nemmeno me ne ricordavo più”.
L’attore ha anche spiegato il perché si fosse messo alla guida nonostante avesse la patente sospesa: “Non avevo il permesso di guidare. Ma l’ho fatto perché mia cugina ci teneva ad avermi al suo matrimonio”. Diele aggiunge anche che vorrebbe incontrare il padre della vittima e chiedere perdono pur sottolineando che è stato solo un tragico incidente.