Lady Diana, ricostruito l’ultimo spostamento della Principessa
Le cause dell’incidente dovute alla macchina
Tra le icone del ‘900 è difficile non ascrivere anche la Principessa Diana Spencer, da tutti conosciuta come Lady D., che si è conquistata un posto nel cuore di tante persone (e non solo inglesi) per il suo modo di fare e per la sua condizione esistenziale che le ha fatto attribuire il soprannome di Principessa triste.
Dopo un matrimonio finito tra mille pettegolezzi con l’erede al trono Carlo d’Inghilterra, sembrava aver trovato la tranquillità sentimentale con il miliardario Dodi Al-Fayed, fino a quel tragico 31 agosto 1997, giorno in cui morì in un incidente d’auto.
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Il settimanale Oggi, a distanza di molti anni, pubblica l’ultima ricostruzione del fatto. Possiamo dire subito che non si trattò di un complotto, quindi nessuna cospirazione dietro la morte della povera Principessa. La causa è da cercare nella macchina.
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Quella Mercedes S280 sulla quale viaggiavano, oltre a Diana, anche il compagno Dody, l’autista Henri Paul e la guardia del corpo Trevor Rees-Jones (unico ad avere le cinture e unico a sopravvivere) non avrebbe dovuto circolare.
Era stata rubata e ritrovata con la carrozzeria sfasciata. Un generale della Gendarmerie ne ordinò la rottamazione. Il proprietario incassò il risarcimento ed era convinto fosse stata regolarmente demolita, ma le cose non andarono così.
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Venne aggiustata e fu rimessa sul mercato. Due anni dopo fu acquistata da una società che lavorava solo per il Ritz. Quindi più che ad un complotto o alla scarsa capacità di guida dell’autista si dovrebbe considerare un’ auto con parecchi problemi la cui pericolosità era stata segnalata più volte, soprattutto se ad alta velocità ed in frenata e furono proprio queste le condizioni che portarono la Mercedes a schiantarsi contro il tredicesimo pilastro del tunnel de L’Alma a Parigi.
Ruggero Biamonti