Michelle Hunziker: “Mia figlia Aurora vittima della mia bellezza”
Michelle sulla figlia Aurora: è molto brava, si è fatta da sé
Quando ti chiami Aurora Ramazzotti e tua madre è una donna ancora giovane e molto attraente, al secolo Michelle Hunziker, una delle soubrette più note della televisione italiana e tedesca, la vita potrebbe non essere così semplice. Specialmente se decidi di intraprendere la stessa carriera. Se poi tuo padre è una pop star di calibro internazionale, come Eros Ramazzotti, l'”epiteto di figlio di” e “raccomandato” alla tua prima apparizione in un programma importante, nella fattispecie alla conduzione del “Day time” di X Factor, è servito su un piatto d’argento.
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Lo sa bene la conduttrice italo-svizzera che, in un’intervista rilasciata al magazine del Corriere della Sera “Io Donna”, parla del suo rapporto molto intenso e quasi simbiotico con la figlia e con le cattiverie che questa ha dovuto subire, specialmente dai suoi compagni di classe, quando sistematicamente e fisicamente veniva paragonata alla sexy mamma.
“Io ed Aurora siamo talmente in simbiosi che mi sono sempre mostrata con le mie debolezze. Sapevo che aveva bisogno della mia imperfezione per combattere quando a scuola le dicevano ‘tua madre me la farei'”, dichiara la showgirl.
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Il racconto di Michelle Hunziker poi continua, citando un episodio specifico, un servizio fotografico pubblicato a Forte dei Marmi un paio di estati fa, quando, dopo averle “paparazzate” sulla spiaggia, alcune testate giornalistiche non avevano resistito a proporre maliziosamente un confronto “da tergo” tra le due : “Per un anno mia figlia non ha più messo il due pezzi. […] Io stavo male e tacevo. Sapevo che poteva farcela. E infatti, con la sua bravura, ha zittito tutti”.
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Il confronto e la rivalità tra madri e figlie, si sa, è sempre esistita e spesso il mondo dello showbiz è stato impietoso nei confronti dei figli d’arte. Sarebbe sperabile che non si limitasse ad una panoramica di “lati b”, per stabilire quale sia più cellulitico e quale più scultoreo. Oltre alla prova costume c’è di più. Forse.
Nicolò Canziani