Johnny Depp, gli ex manager: “Ha un disturbo compulsivo di spesa”
Lui vuole 25 milioni di danni, gli ex manager contrattacano
Dopo la separazione burrascosa (e costosa) da Amber Heard e la richiesta di 25 milioni di dollari di danni alla società che per anni gli ha gestito il patrimonio, accusandoli di aver investito male i suoi soldi, Johnny Depp ha ora un nuovo problema: l’accusa da parte degli ex manager di essere lui la causa delle sue disgrazie economiche.
Secondo gli ex manager il divo, stando a ciò che emerge proprio dalla causa intentata nei confronti della sua ex società di gestione patrimoniale, dovrebbe sottoporsi ad una cura per il “disturbo compulsivo di spesa”. Insomma, secondo i legali della società a cui lui ha fatto causa non si trattava di cattiva gestione del patrimonio, quanto di spese folli dell’attore.
Johnny Depp: ecco perché rischia il fallimento | LEGGI
I documenti, depositati in tribunale dai legali, affermano che lo stile di vita ultra-stravagante di Depp “costava 2 milioni di dollari al mese, cifra che non poteva permettersi”. Gli ex manager sostengono anche che di aver “fatto tutto il possibile per proteggere Depp dalle sue spese irresponsabili”.
Depp, secondo la documentazione legale, ha speso più di 75 milioni di dollari per acquisire e migliorare 14 residenze, tra cui la sua isola privata nelle Bahamas, molte case di Hollywood e un castello nel sud della Francia. La separazione da Amber Heard gli è costata, poi, ben 7 milioni.
L’incredibile attico da 12 milioni di dollari di Johnny Depp | GUARDA
Foto: PrPhotos
Negli atti vengono riportati molti esempi di spese superflue di Depp: 30.000 dollari al mese per vini costosi, 300.000 al mese per impiegare uno staff di 40 dipendenti a tempo pieno in tutto il mondo che lavora solo per lui e centinaia di migliaia di dollari per un ingegnere del suono personale per le sue attività pubbliche.
Depp e il divorzio costoso da Amber Heard | LEGGI
“Sembra che Depp possa soffrire di un disordine compulsivo di spesa, che sarà dimostrato in questa azione attraverso un esame mentale”, ha scritto l’avvocato Michael Kump nella denuncia. I legali degli ex manager citano, per dimostrare il rapporto che l’attore ha con il denaro, anche un’intervista da lui rilasciata al Wall Street Journal in cui, tra le altre cose, aveva detto: “Sono i miei soldi. Se voglio comprare 15.000 palline di cotone al giorno sono fatti miei”.