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Sebastien Jacques, il suo viaggio a piedi attraverso l’Italia: “Ognuno di noi può fare cose speciali”

Conosciuto per aver percorso a piedi gli Stati Uniti da Est a Ovest, Sebastien Jacques ci ha raccontato la sua storia fatta di sofferenza e rinascita, dell’incontro con Giulia Valentina e della sua nuova avventura in Italia

di Beatrice Anfossi | 12 Novembre 2022
Foto: Redazione Rumors.it

Questa è la storia di Sebastien Jacques, un ragazzo di origini canadesi che si prepara ad attraversare l’Italia a piedi, in cinquanta giorni. Non è la prima volta che lo fa, la stessa impresa l’ha già compiuta negli Stati Uniti. Perché? Ve lo racconterà lui, in questa intervista. Come è arrivato qui? Il merito è di Giulia Valentina, influencer torinese trapiantata a Milano, che nel bel mezzo del deserto dell’Arizona l’ha incontrato e ha raccontato la sua storia alle sue centinaia di migliaia di follower. Da quel momento è un po’ come se l’Italia avesse adottato Sebastien, che ha deciso di restituire tutto l’affetto ricevuto nel modo che gli riesce meglio: camminando senza sosta.

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Partiamo però dall’inizio: immaginate di essere uno sportivo, un giocatore di tennis. Immaginate di allenarvi 5 ore al giorno, di essere pieni di energia. All’improvviso, è il 2010, quella stessa energia inizia a scemare e vi sentite più deboli ogni giorno che passa, senza riuscire più neanche a fare le scale. Ma avete pur sempre vent’anni, e nessuno sa dirvi che cosa succede. “Frequentavo l’Università negli Stati Uniti”, mi racconta Sebastien. “Ero un giocatore di tennis, mi allenavo cinque ore al giorno. Poi ho iniziato ad avere problemi di salute: non potevo camminare più di 15 minuti al giorno. Alla fine, abbiamo scoperto che avevo un tumore al cervello, ma ci sono voluti quattro anni di inferno. Quattro anni in cui a stento potevo stare in piedi per più di dieci minuti, e passavo la maggior parte delle giornate sul divano dei miei genitori, sforzandomi di non perdere la speranza. Alla fine, mi hanno operato al cervello in California, quattro anni dopo”.

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Un’operazione ovviamente costosissima, che costringe Sebastien a ricorrere ad una raccolta fondi. La risposta però, è incredibile, ed è qui che inizia il lato umanamente più emozionante di tutta la sua storia. “È stato incredibile”, ammette Seb, “ho trovato il dottore per fare l’operazione, ma sarebbe costata 110.000 dollari. Così ci siamo rivolti ai media per chiedere aiuto, e abbiamo raccolto l’intera somma in sole due settimane. È stato bellissimo constatare come le persone possano unirsi per aiutare qualcuno, ed è stato davvero emozionante per me, perché la maggior parte delle persone, che io neppure conoscevo, donavano i loro soldi e mi dicevano: In bocca al lupo Sebastien, spero che riuscirai ad avere indietro la tua salute“.

Sebastien Jacques storia: l’operazione e la “Great Walk”

Sebastien quindi nel 2015 si opera, vince la sua battaglia. Ritrova le forze, ricomincia a camminare e a muoversi, fa anche un viaggio in Italia. Però non basta, si sente enormemente fortunato e, con la sua storia, vuole riuscire a trasmettere un po’ di speranza a tutti coloro che attraversano un momento difficile. E allora decide di compiere un’impresa, simbolica e titanica allo stesso tempo: percorrere tutti gli Stati Uniti, da Est a Ovest; solo sulle sue gambe, camminando ogni giorno per più di 40 km, per un totale di sei mesi.

Sebastian Jacques storia

Foto: Instagram @iamsebjacques

 

“Volevo trovare un modo per dare speranza alle persone che stavano attraversando un momento difficile”, ammette Sebastien. “Io, che non ero in grado di camminare per più di 15 minuti al giorno, volevo poter dire alle persone: Guarda, ora sto percorrendo una maratona al giorno attraverso gli Stati Uniti. Volevo far capire che è okay attraversare situazioni difficili nella propria vita, ma non solo puoi superarle, dopo puoi anche fare cose bellissime. Volevo far sorridere qualcuno che stava vivendo un momento di dolore. Se fossi riuscito a far sorridere anche solo una persona, allora sarebbe valsa la pena di tutte le giornate interminabili, di tutto il dolore e i dubbi che ho affrontato ogni giorno per sei mesi. E alla fine è stata una delle avventure più belle e incredibili della mia vita“.

Seb Jacques e Giulia Valentina: l’incontro in Arizona

Ed è proprio in uno di questi giorni che Sebastien – che si trova in Arizona, quasi alla fine del suo lunghissimo viaggio – viene fermato lungo la strada da una turista, incuriosita da quel ragazzo che sta camminando in solitaria. Quella turista è Giulia Valentina – un’influencer famosa in Italia, anche se Seb non lo sa – che lo ascolta e poi racconta la sua storia sul suo profilo Instagram, dandogli così una grande risonanza. Da quel momento i follower di Giulia si affezionano a quel “ragazzo che cammina attraverso l’America”. Iniziano a seguirlo e a supportarlo, al punto che Sebastien decide di pubblicare un libro e tradurlo anche in italiano. E poi, infine, di ripetere l’impresa: questa volta in Italia.

Sebastian Jacques Giulia Valentina

Foto: Instagram @iamsebjacques

 

“Il libro per me rappresenta il miglior modo per spiegare perché sto facendo tutto questo”, spiega Sebastien. “Non sono qui per dire: Posso completare 47 maratone in 50 giorni. Non si tratta di una sfida fisica o sportiva, è davvero un cammino di speranza. Io penso che siamo fortunati ad essere vivi e che ognuno di noi ha, ogni giorno, l’opportunità di compiere un’avventura straordinaria. Credo fermamente che ciascuno di noi abbia il potenziale per fare cose straordinarie nella propria vita. Se le persone, vedendo me camminare, pensassero: Okay, se Seb è in grado di farlo allora posso farlo anche io, quello per me sarebbe il regalo più grande”.

Sebastien Jacques viaggio: le tappe del percorso in Italia

Sebastien Jacques martedì 15 novembre partirà da Chiasso, in Svizzera, per raggiungere a piedi Santa Maria di Leuca, in Puglia. Un totale di circa 1970 km, per 50 tappe. Per ciascuna di queste, Seb ha trovato delle persone che si sono offerte di ospitarlo, come già era accaduto negli States. “Tempo fa ho messo un post su Instagram per capire se ci fossero persone felici di ospitarmi. Saranno cinquanta notti e abbiamo trovato cinquanta persone, è fantastico. Potrò incontrare tante persone diverse e immergermi davvero nella cultura italiana. Sarà bellissimo, ne sono certo”.

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Stupisce, in particolare, quanto Sebastien sia entusiasta quando parla degli italiani. “Quello che mi è rimasto impresso”, ammette Seb, “è il modo in cui voi, gli italiani, parlate e interagite: è intenso, commovente e sincero. Io sono una persona che non riesce a mentire, e voi sembrate davvero sinceri. Non avete paura di mostrare le vostre emozioni, ed è una cosa che mi piace molto. Negli ultimi cinque anni hanno continuato a chiedermi: Sebastien, quando verrai in Italia?. Ora finalmente sta accadendo, e io sono molto emozionato”.

Foto: Rumors.it

 

Un’emozione che trabocca dagli occhi azzurri di Seb, che ci tiene a ribadire di non essere altro che un ragazzo normale. Uno di noi. “Sono un essere umano normalissimo, non sono diverso da nessuno”, mi dice. “Sono il ragazzo che la sera sta a casa a mangiare cereali e guardare la tv. Per me questo è davvero il punto: non troveresti un ragazzo più normale di me, eppure sono stato in grado di superare tempi difficili e anche di compiere grandi cose dopo. Sono solo un ragazzo normale, ordinario. È la mentalità, forse, a fare la differenza, ma sono sicuro al 100% che chiunque possa averla, possa alzarsi la mattina e decidere con quale spirito affrontare la giornata”.

Così Sebastien riesce a far sembrare normale anche quello che normale – alla fine – non è. Perché la sua non è solo una storia di grandissimo coraggio, è soprattutto la storia di una persona che ha preso la propria sofferenza e l’ha trasformata in gioia di vivere, scegliendo poi di trasmetterla a chiunque ne avesse più bisogno. Glielo chiedo, quale sia il suo obiettivo nella vita. Ed è così semplice da essere quasi impossibile: “Con la malattia ho imparato a vivere un giorno alla volta, e ora cerco soltanto di migliorare me stesso come persona. Sembra stupido, lo so, ma quello che faccio ogni giorno è semplicemente lavorare su me stesso. E spero che quando sarò sul letto di morte sorriderò e non avrò rimpianti riguardo alla mia vita, che sarò stato una brava persona per i miei amici e per la mia famiglia. E che sarò stato in grado di provare a rendere il mondo un posto migliore”.